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il femminismo in Francia

Continua la storia del femminismo in Francia

NAPOLEONE DISSE DI LEI “HO QUATTRO NEMICI, PRUSSIA, RUSSIA, INGHILTERRA E MADAME DE STAËL”

capitolo III

da << Il femminismo nel pensiero politico. Un saggio di storia dimenticata >> di Katiuscia Giubilei

III Parte

Segue le battaglie di Jeanne Manon (ne abbiamo parlato nel capitolo precedente), Madame de Staël, letterata francese, nata a Parigi nel 1766 e morta, sempre a Parigi, a soli cinquantun anni. Figlia del famoso banchiere Necker, ministro di Luigi XVI, la scrittrice passò buona parte della sua breve ma intensa vita in esilio, sempre battagliera contro i potenti del tempo, Napoleone Bonaparte per primo.

Negli anni della Rivoluzione, anche la de Staël aprì il suo salotto, che divenne il fulcro di una intensa attività politica. La donna aderì inizialmente con entusiasmo alla Rivoluzione, per tentare invece, in un secondo momento, una mediazione tra aristocratici e giacobini; e proprio questo fu il più grande motivo dello scontro con Bonaparte.

Donna di forte personalità e di cultura internazionale, spirito caustico e  brillante, pensatrice intelligente, briosa quanto colta, la de Staël riteneva lo scrittore responsabile del destino collettivo. Entrò in relazione con tutto il mondo politico e filosofico del tempo e, con il trattato dal titolo “Della letteratura considerata attraverso il rapporto con le istituzioni sociali (1800)” – il suo lavoro ideologicamente più ardito – si accreditò fortemente come intellettuale, partecipe del dibattito culturale, scevra di soggezione, portavoce audace della rivendicazione femminile di partecipazione alla vita pubblica. Dal suo lavoro trarrà ispirazione la nascente generazione romantica, affascinata dal tentativo di provare storicamente il progresso dello spirito umano attraverso lo studio delle lettere.

Solo con l’importante saggio politico, apparso postumo, dal titolo “Considerazioni sui principali avvenimenti della Rivoluzione francese”, la sua penna divenne però importante opera di riferimento del liberalismo europeo: “Egli – scrisse di Napoleone – considera una creatura umana come una cosa, non certo come un suo simile. Come non ama, così non odia : per lui non c’è che lui. Tutte le rimanenti creature non sono che cifre. La forza della sua volontà consiste nell’imperturbabile  calcolo del suo egoismo; è un abile giocatore di scacchi, la cui parte avversa è il genere umano, cui egli si propone di dare scacco matto”.

Da queste poche righe si può ben capire lo stile dell’autrice e proprio tutti i suoi scritti politici e sociali si basano, come questo, sugli ideali di progresso e di pace, sul progetto di uno Stato liberale all’ inglese, contro la tirannia gratuita del potere per il potere. Nell’ attenta biografia realizzata dallo storico francese contemporaneo, Ghislain de Diesbach, viene definita “operatrice culturale e politica” e, come accade in tutte le biografie femminili, sono raccontati i suoi amori, sempre vissuti con intensità, capaci di scandalizzare perfino i contemporanei, arditamente liberali in materia.

La relazione più lunga e tormentata fu con lo scrittore e politico francese, anch’egli di origine svizzera, Benjamin Constant. Oltre a lui, la de Staël si legò, seppur solo in veste di amica, anche a Stendhal, che la descrisse “la donna più straordinaria mai vista, che governò la conversazione francese e portò al più alto grado di perfezione l’arte brillante dell’improvvisazione su qualsiasi argomento!”.

sitografia http://lafrusta.homestead.com/pro_stael.html

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il libro di Laurence de Cambronne, giornalista e scrittrice francese (1951)

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la de Staël rappresentata da Élisabeth-Louise Vigée-Le Brun (1755/1842)

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la Le Brun in autoritratto

E noi l’arte della lettura la portiamo ovunque anche al Jackie O’ ‘…povero Michele non ha potuto sottrarsi al nostro entusiasmo!!!

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io, Katiuscia Giubilei e il bravissimo musicista Michele al piano bar di questo famosissimo locale romano.

Una domanda: secondo voi Michele è interessato, assente o rassegnato???

#leggereèanchedivertimento vero Kati?

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