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IL FEMMINISMO IN ITALIA

<< Il femminismo nel pensiero politico. Un saggio di storia dimenticata >>   di Katiuscia Giubilei

I primi accenni del femminismo in Europa

capitolo III continua

Un momento di evasione…sempre tra le pagine di un buon libro. Eccoci alla nascita del femminismo in Italia

 LA NASCITA DEL FEMMINISMO IN ITALIA

Non furono poche, anche nel nostro Paese, le attiviste che, con il lavoro e con il loro pensiero, contribuirono alla conquista del principio di parità. L’espressione cattolica fu paradossalmente favorevole al suffragio femminile, anche se non tanto per motivi di giustizia sociale, quanto perché convinta che il voto alle donne avrebbe rappresentato un peso elettorale antisocialista. Questa posizione divenne evidente già dal 1919, anno in cui papa Benedetto XV si pronunciò pubblicamente a favore del diritto di voto femminile. La cosa purtroppo non andò in porto, ma solo perché, nel momento in cui il Parlamento avrebbe dovuto considerare la proposta, altri eventi di importanza generale presero il sopravvento e ne bloccarono l’attività. Il diritto di voto, per le donne italiane, attraverso altre battaglie, verrà riconosciuto solo nel 1946.

Da noi comunque tutto iniziò molto tempo prima, nei lontani anni della poetessa Modesta Pozzo (1555-1592), meglio conosciuta attraverso lo pseudonimo Moderata Fonte. Di lei ricordiamo principalmente “Il merito delle donne”, un’opera pubblicata postuma, nel 1600, realizzata sotto forma di dialogo tra amiche, che chiacchierando riguardo i rispettivi problemi e desideri, evidenziano il proprio bisogno di libertà. Corinna, delle tre, è la femminista più accesa e suscita l’applauso delle amiche, quando recita, d’impulso, il sonetto “Libero cuor nel mio petto soggiorna, non servo alcun, né d’altri son che mia”.

In Italia ci furono tante altre letterate, esordienti femministe: Lucrezia Marinelli, ad esempio (1571-1653), filosofa e autrice del celebre “La nobiltà e l’eccellenza delle donne co’ difetti et mancamenti degli uomini”, libretto del 1601 in cui, le donne del passato, protagoniste della storia, della letteratura e del pensiero, vengono dall’autrice evocate nel dettaglio, a partire da Aspasia, passando per Leonzia, Hildega d’Alamagna e Saffo Lesbia.

E ancora, sempre in Italia si distinse Arcangela Tarabotti (1604-1652), suora benedettina ardita, che, dalla clausura, scrisse il sonetto “Libero cuor nel mio petto soggiorna, non servo alcun, né d’altri son che mia” ( …. ma di questo racconteremo nella prossima pubblicazione ).

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La prima copertina dell’opera “Il merito delle donne” di Moderata Fonte (1555-1592)

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Lucrezia Marinelli ( 1571-1653 ) filosofa e letterata

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Con Katiscia Giubilei, un momento di evasione…sempre tra le pagine di un buon libro

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