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GLI ACCENNI DEL FEMMINISMO IN EUROPA

GLI ACCENNI DEL FEMMINISMO IN EUROPA

Continua la mia appassionata lettura di questo saggio, uno dei primi pomeriggi freddi da passare sotto una calda coperta e il desiderio di sapere sapere sapere…

<< Il femminismo nel pensiero politico. Un saggio di storia dimenticata >> di Katiuscia Giubilei

Cosa accade tra 700 e 800 in Italia

capitolo III continua

Andiamo avanti nel Terzo capitolo della narrazione al femminile, con la storia delle donne in Italia.

INFILAVANO IL PUGNALE NELLA GIARRETTIERA LE COSIDDETTE <<GIARDINIERE>>, CORRISPETTIVE FEMMINILI DEI CARBONARI

Dopo Tullia d’Aragona e Suor Arcangela Tarabotti, ricordiamo, in Italia, Eleonora Fonseca Pimentel (1768-1799). Sposata nel 784 con il marchese di Fonseca, venne introdotta alla corte di Napoli e divenne dama d’onore della regina Maria Carolina. Gli studi e le amicizie la portarono al liberalismo e alla simpatia per gli ideali rivoluzionari francesi tanto che, nel periodo della Repubblica Partenopea, prese parte attiva agli avvenimenti come fondatrice, nonché direttrice e redattrice del “Monitore Napoletano”; oltre che donna politica, risulta così essere una delle prime giornaliste d’Europa.  Quando  Napoli, dopo la vittoria del cardinale Ruffo, venne riconsegnata ai Borboni, questi, con la loro politica di violenta reazione, bloccarono il lavoro della Pimentel, che anzi, appena trentenne, venne catturata e condannata alla forca. “Chi ha la maggiorità dei mezzi civili – scrisse – non tende sempre di sua natura ad impadronirsi dé mezzi politici?” (da L. Pisano – C. Veauvy, Parole inascoltate). Lo scrittore Enzo Striano, della sua vita ha fatto un libro, dal titolo “Il resto di niente”, edito per la prima volta nel 1986 e dal quale è stato tratto il film omonimo (2005) per la regia di Antonietta De Lillo.

Più avanti, tra la fine del ‘700 e i primi dell’800 nacque a Milano Bianca Milesi in Moyon, pittrice e patriota  soprannominata dal Cattaneo l’emancipata Milesi. (Carlo Cattaneo (1801-1869) patriota, politico federalista, è stato un filosofo e scrittore lombardo).

Dopo aver studiato in Austria e in Svizzera, tornata a Milano, la Milesi creò scuole popolari di mutuo insegnamento, mettendo in pratica le tecniche educative apprese all’estero. Ma il suo impegno fu soprattutto politico, tanto che creò la sezione femminile della carboneria per la diffusione delle idee mazziniane: le militanti si facevano chiamare le “Giardiniere”, furono attive fin dal 1821 ed animate da forti sentimenti romantici: nella lotta contro gli austriaci molte di loro furono incarcerate, portavano un pugnale infilato nella giarrettiera e senza di loro non si sarebbe mai realizzata l’Unità d’Italia.

Tra le sue discepole merita un ricordo Cristina Trivulzio principessa di Belgiojoso (1808-1871), giornalista e scrittrice, promotrice della causa dell’unità nazionale secondo le idee repubblicane di Mazzini e sociali di Saint Simon.  La Trivulzio partecipò attivamente, anche attraverso cospicui finanziamenti, ai moti e alle attività patriottiche. Nel 1849, durante l’assedio di Roma, sollecitata da Mazzini, lei, colta, ricca e aristocratica mise insieme un gruppo di “scostumate” che fornirono il pronto soccorso ed il servizio ospedaliero ai feriti. Nella sua proprietà di Locate realizzò una comunità per i contadini e gli operai ed una scuola professionale femminile.

Tante nobildonne, in questi anni, aprirono i propri salotti a patrioti, letterati e artisti, favorendo la circolazione e lo sviluppo delle idee più moderne per l’elevazione culturale della donna. Emilia Peruzzi (1848-1893), spinse il marito, Ubaldino Peruzzi, esponente di punta del liberalismo nobiliare toscano e del moderatismo, deputato del Primo Parlamento italiano, a presentare un progetto di legge in favore delle donne. Insieme a Maria Rattazzi (1833-1902, in seconde nozze, Maria Wyse Bonaparte, figlia del diplomatico inglese Thomas Wyse e di Letizia Bonaparte, nipote di Napoleone) diede vita ad uno dei più importanti salotti culturali ma anche politici (quasi succursali del Parlamento), della Firenze capitale d’Italia. Resta famoso è il carteggio tra la Peruzzi e Renato Fucini (1843-1921,  scrittore e poeta) ripubblicato di recente.

Ancora: Anna Maria Mozzoni (1837-1920), Maria Montessori (1870-1952), Armida Barelli (1882-1952), Luigia Tincani (1889-1976), impossibile raccontarle tutte. E nella prossima pubblicazione vedremo cosa accadeva, in quegli anni, in Francia.

 

Sitografia:

www.url.it/donnestoria

www.ilsitodelledonne.it

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nelle immagini:

Eleonora Fonseca Pimentel, scena del film “Il resto di niente”

Locandina Teatro delle Logge di Firenze Patronato Principessa Demidoff ed Emilia Peruzzi

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l’autrice Katiuscia Giubulei

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